Grassi Vegetali vs Grassi Animali
I Grassi alimentari possono essere distinti in:
- grassi vegetali: come olio di oliva, di semi di girasole, di arachide, margarina, ecc..
- grassi animali: come lardo, burro, strutto
I grassi vegetali, rispetto a quelli animali, non contengono colesterolo ma fitosteroli, molecole che hanno una struttura simile ma che non impattano negativamente sui livelli di colesterolo nel sangue.
Margarina esclusa, che ha una composizione differente, i grassi vegetali sono liquidi mentre quelli animali sono solidi. Questo perché in quelli vegetali vi è una prevalenza di grassi polinsaturi e/o monoinsaturi, mentre in quelli animali vi è una prevalenza di grassi saturi e questo fa cambiare la loro consistenza a temperatura ambiente.
Attenzione ai grassi saturi! Per una dieta sana ed equilibrata, i grassi saturi non dovrebbero superare il 10% del fabbisogno energetico, e questo a prescindere, sia se derivino da fonti animali che vegetali.
Per quanto riguarda la salute, di solito i grassi vegetali sono da preferire rispetto a quelli animali grazie alla loro miglior composizione lipidica: non presentano colesterolo e possiedono pochi grassi saturi.
In realtà però, bisogna fare attenzione anche a quelli vegetali perchè quando subiscono alterazioni, a causa di calore, luce o aria, perdono molte se non tutte le loro proprietà benefiche. Ad esempio l'olio di oliva è molto sensibile alla luce e quindi per questo motivo viene conservato e venduto in bottiglie dal colore scuro e non trasparenti.
L'importanza dell'olio d'oliva
L'olio extravergine d'oliva è il grasso vegetale più riconosciuto per i suoi benefici:
- favorisce la digestione
- ha un attività antitrombotica e antinfiammatoria
- induce la produzione di colecistochinina (ormone saziante)
- stimola la secrezione biliare
Per ottenere benefici dal suo utilizzo, va consumato regolarmente (la porzione consigliata dalle linee guida è di circa 1 cucchiaio per 3 volte al giorno) e a freddo (quindi dopo la cottura di un pasto e non prima o durante). Infatti le alte temperature alterano le sue caratteristiche con conseguente perdita delle proprietà positive.
FONTI:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK218759/
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30487558/
Project Nutrition - Andrea Biasci
Immagini prese da Google